Balbuzie
Definizione
La balbuzie è un disordine della parola in cui la fluidità è interrotta da ripetizioni involontarie e prolungamenti di suoni, sillabe, parole o frasi, e da involontarie pause o blocchi per i quali la persona che balbetta non riesce a produrre suoni.
Fluenza e Disfluenza
Per capire meglio cosa si intende per balbuzie è importante prima comprendere il concetto di fluenza e disfluenza. La fluenza è generalmente descritta come il naturale scorrere del linguaggio. Per la maggior parte dei parlanti, parlare fluentemente è facile e non richiede alcuno sforzo. Un eloquio fluente è generalmente libero da interruzioni, blocchi, e ripetizioni o frammentazioni di parole. La disfluenza è un´avaria nel naturale scorrere del linguaggio. Per tutti i parlanti, un limitato grado di disfluenza è normale. Per esempio, possono inserire brevi suoni o parole, come "ehm", "cioè", o "quindi", mentre parlano. Inoltre, i parlanti possono correggere, o ripetere intere parole o frasi (per es. per chiarirne il significato). Le disfluenze appaiono per lo più spontanee e il parlante non sembra accorgersi di alcuna difficoltà. Per i bambini piccoli, la disfluenza è parte del normale sviluppo del linguaggio, specialmente in età prescolare (tra i 2 e i 5 anni). Virtualmente tutti i bambini incorrono in un periodo di disfluenza mentre imparano a parlare ma quando queste disfluenze diventano troppo frequenti (più del 10%) si parla di balbuzie.
Esordio
La balbuzie è un fenomeno molto complesso che investe non solo il linguaggio ma anche l'intera personalità del soggetto. Generalmente insorge intorno ai 30 mesi ed è da considerarsi fisiologica e quindi di spontanea risoluzione fino all'età di circa 6 anni (balbuzie primaria). Dopo tale età, in alcuni casi, si può avere il passaggio dalla balbuzie primaria a quella secondaria in cui la coscienza e le reazioni al proprio modo di parlare diventano fattori fondamentali nel meccanismo di auto-alimentazione delle difficoltà.
Terapia
Esistono diversi approcci terapeutici per la cura delle balbuzie. Le terapie volte alla fluenza insegnano al balbuziente a parlare fluentemente controllando il respiro, la fonazione e l’articolazione (labbra, mandibola e lingua). Sono basate sulle tecniche di condizionamento del comportamento. I pazienti sono addestrati a ridurre la velocità della loro parlata allungando le vocali e le consonanti, e usando altre tecniche di fluenza come il flusso d’aria continuo e un modo di parlare “morbido”. Il risultato è una parlata lenta e monotona che è però utilizzata solo durante il periodo di addestramento. Dopo che il balbuziente impara a dominare la capacità di parlare fluentemente, la velocità e l’intonazione aumentano gradualmente. Questo modo di parlare più normale è quindi trasferito nella vita di ogni giorno, anche se la scarsa di naturalezza nel parlare alla fine del trattamento rimane una criticità. Le terapie di modifica della balbuzie hanno come obiettivo non quello di eliminare la disfluenza bensì quello di modificarla, in modo tale che l’atto del balbettare risulti più facile e meno faticoso. La base logica è la seguente: siccome la paura e l’ansia provocano il peggioramento della balbuzie, allora, se si balbettasse con più disinvoltura, con meno apprensione e con minor astensione dalle situazioni, la disfluenza diminuirebbe. L’approccio più largamente conosciuto è stato pubblicato nel 1973 da Charles Van Riper, approccio conosciuto anche come terapia di modifica del blocco.
Il nostro approccio si basa su un intervento multimodale, focalizzato sul sintomo, che non tralascia però le componenti personali ed interpersonali della disfluenza, tramite la proposta di tecniche e strumenti atti a controllare l'eloquio nelle varie situazioni...
Prognosi
Tra i bambini in età prescolare, la prognosi per quanto concerne la guarigione è buona. Sulla base delle ricerche, circa il 65% dei balbuzienti in età prescolare recupera la fluenza spontaneamente nei primi due anni in cui il disturbo si è manifestato, e circa il 74% riacquista la fluenza della parola entro i primi anni dell’adolescenza. In particolare le bambine evidenziano dei migliori recuperi. Per gli altri bambini gli interventi tempestivi sono efficaci per recuperare la normale fluenza verbale. Quando invece la balbuzie diventa radicata e il bambino sviluppa i comportamenti secondari, la prognosi è più prudente, e soltanto il 18% dei balbuzienti guarisce spontaneamente entro cinque anni dalla manifestazione del disturbo. Per quanto riguarda i balbuzienti adulti, non esistono linee guida precise, anche se essi possono ottenere un recupero parziale della fluenza attraverso alcune terapie. Alcuni balbuzienti spesso imparano a balbettare di meno e ad essere meno colpiti dal disturbo nella sfera emotiva, sebbene altri non mostrino miglioramenti a seguito delle terapie.