Iperplasia Adenoidea
Come diagnosticarla e come curarla.
Adenoidi o non adenoidi? E' davvero questo il problema?
Il tuo bambino respira a bocca aperta durante il giorno? Russa durante la notte? Ha spesso male alle orecchie e ti sembra che senta meno? Tutto questo potrebbe essere provocato da un aumento delle dimensioni delle adenoidi. Ma cosa sono? Cosa si deve fare se le adenoidi creano disturbi al bambino? Quando operare e quando no? Se cerchi risposta a queste domande continua a leggere.
Cosa si intende per Adenoidi
Le adenoidi sono strutture linfatiche a funzione difensiva situate a livello del rinofaringe, ovvero subito dietro il naso. Queste strutture linfatiche, insieme alle tonsille e ad altre strutture più piccole, fanno parte di un sistema di difesa immunitario noto come Anello di Waldeyer.
E' importante sottolineare che le adenoidi sono presenti in tutti i bambini, che si sviluppano nei primi anni di vita e regrediscono spontaneamente, fino a scomparire intorno agli 11 anni. Per questo motivo appare chiaro che la rimozione chirurgica anticipata delle adenoidi debba essere riservata soltanto ai piccoli pazienti in cui un eccessivo ingrossamento di queste strutture possa determinare disturbi di rilievo.
Sintomi associati ad iperplasia adenoidea
La sintomatologia dell'iperplasia adenoidea è molto variabile e va da quadri molto sfumati (e spesso non riconosciuti dai genitori) fino ad una sintomatologia molto evidente. Sintomi tipici sono rappresentati da:
Ostruzione nasale e/o rinite persistente;
otite media effusiva (per ostruzione della tuba di Eustachio);
Respirazione orale, specie durante il sonno (nei casi gravi respiro a bocca aperta anche durante il giorno);
Roncopatia notturna ed eventuale Sindrome delle Apnee Notturne;
Secchezza delle mucose;
Voce con tono nasale;
Alito maleodorante.
Inquadramento del bambino con iperplasia adenoidea
L'inquadramento e la cura del bambino con iperplasia adenoidea sono processi lunghi. Spesso sono necessari diversi accertamenti cadenzati in un periodo di tempo prolungato. Tutto questo serve allo specialista per stabilire un programma terapeutico efficace, riservando le metodiche più invasive soltanto ai casi che non rispondono alla terapia medica.
La storia clinica gioca un ruolo importante nell'identificare le reali necessità terapeutiche del bambino. Un bambino con una importante roncopatia notturna, una accentuata respirazione orale e ripetuti episodi di otite sarà un buon candidato all'intervento chirurgico qualora la terapia medica non sortisse effetto. L'interesse del medico e dei genitori non dovrebbe essere concentrato sulla percentuale di ostruzione del naso provocata dalle adenoidi ma sulla gravità della sintomatologia ad essa correlata. La maggior parte dei genitori vive in modo troppo angoscioso "il problema adenoidi", una patologia che soltanto in casi selezionati e più impegnativi porta alla necessità di un intervento chirurgico.
Diagnosi di iperplasia adenoidea
In generale, i primi accertamenti a cui è opportuno sottoporre il bambino con un sospetto problema di iperplasia adenoidea sono:
Gli esami dovrebbero essere eseguiti, nel limite del possibile, nella stessa seduta.
L'esecuzione di una pulsossimetria notturna permette di verificare lo stato di ossigenazione del sangue durante il riposo e rappresenta una utile metodica di screening delle apnee notturne. Si tratta di un esame certamente consigliato per tutti i bambini che russano abitualmente.
In base ai risultati dei precedenti accertamenti potrà essere opportuno eseguire una fibrolaringoscopia, unico accertamento che permette la visualizzazione diretta delle adenoidi. E' molto importante comprendere, tuttavia, che la visualizzazione diretta delle adenoidi in fibrolaringoscopia, procedimento indolore ma a volte "traumatico" per un bambino, è da riservare ai casi per i quali esistano chiare indicazioni all'esecuzione di un intervento chirurgico di adenoidotomia. Infatti, data anche la naturale regressione del tessuto adenoideo con la crescita, appare un esercizio inutile andare a quantificare percentualmente il livello di ostruzione nasale se il quadro clinico non suggerisce la necessità di operare il bambino.
La maggior parte delle persone ritiene che la presenza di una iperplasia adenoidea sia rilevabile con la semplice visita otorinolaringoiatrica guardando naso e bocca del bambino. In realtà questo non è corretto. E' molto difficile visualizzare le adenoidi, anche servendosi di uno specchietto laringeo perché sono situate in una zona difficilmente visualizzabile persino in un adulto collaborante. Tuttavia, in un quadro di sospetta iperplasia adenoidea che risponda bene alla terapia medica l'approfondimento fibroscopico potrebbe essere assolutamente superfluo. La fibrolaringoscopia, pur essendo un accertamento del tutto indolore, può essere veramente difficile in un bambino poco collaborante e può generare nei piccoli "paure del dottore" che dovrebbero essere evitate a meno di reale necessità.
Terapia Medica
Il trattamento iniziale dell'iperplasia adenoidea è quasi sempre di tipo medico. Si basa sull'utilizzo di decongestionanti nasali di varia natura, volti a ridurre lo stato di infiammazione in cui le adenoidi spesso si trovano. E' fondamentale che gli agenti decongestionanti arrivino ad agire a livello del rinofaringe e per questo motivo gli aerosol (ottimi in caso di contemporanea presenza di affezioni polmonari) non sono particolarmente indicati, dal momento che producono particelle di nebulizzazione troppo piccole per permanere a livello rinofaringeo (dove più occorre). Molto utili nella terapia medica dell'iperplasia adenoidea, specie se complicata da otite media effusiva con timpanogramma piatto, sono le docce nasali (tipo Rinowash) e l'Otovent.
Il Rinowash è un dispositivo medico che funziona in coppia con una macchina per aerosol tradizionale. Si tratta di uno strumento di forma conica (vedi filmato sottostante) che, una volta collegato al tubo dell'aerosol e riempito con i farmaci consigliati dallo specialista, è in grado di produrre particelle aerosoliche di dimensioni maggiori rispetto al tradizionale dispositivo aerosol. Il fatto di produrre particelle più grandi garantisce un'incredibile miglioramento dell'efficacia a livello nasale e faringeo, dal momento che queste macro-particelle hanno la capacità di fermarsi ad agire nelle zone che più sono interessate nel corso di queste affezioni, al contrario di quanto accade con le piccole particelle prodotte dal dispositivo aerosol tradizionale che tendono a raggiungere immediatamente il polmone. Il Rinowash è solitamente ben tollerato da bambini anche molto piccoli poiché scarsamente invasivo e poco rumoroso: potrà essere usato con semplice soluzione fisiologica per l'igiene quotidiana del naso oppure utilizzando farmaci nei casi in cui il medico lo ritenga opportuno.
Otovent è un dispositivo medico molto valido nel trattare la disfunzione tubarica e l'otite media effusiva, fenomeni che spesso si associano ad una condizione di ostruzione nasale cronica. Si tratta di un "palloncino a pressione controllata" (vedi filmato sottostante) in grado di "riattivare" la tuba di Eustachio, il condotto che collega anatomicamente orecchio e rinofarige e che ha la funzione di drenare il catarro dalla cassa timpanica, mantenendola ben aerata. Come si nota dal filmato, il "palloncino" deve essere gonfiato e sgonfiato più volte con il naso invece che con la bocca. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l'esercizio viene spesso eseguito bene dai bambini e può anche rappresentare uno "stimolo ludico" per apprendere a soffiarsi il naso. Prima di intraprendere l'esercizio è sempre necessario sottoporsi ad una visita specialistica in quanto esistono delle controindicazioni all'utilizzo di Otovent (per esempio la presenza di una otite media acuta o di una perforazione del timpano). Otovent può essere acquistato su Amazon a prezzo spesso più conveniente che in farmacia.
Terapia Chirurgica
In caso di fallimento della terapia medica, nei casi più impegnativi, può essere indicato l'intervento chirurgico. Gli interventi di adenoidectomia rappresentano uno degli interventi più frequenti in chirurgia pediatrica tuttavia è curioso notare come non esistano indicazioni univoche alla procedura. Mentre risulta chiaramente evidente l’utilità dell’intervento in caso di sindrome delle apnee notturne e grave ostruzione nasale risulta molto meno chiara l’efficacia nel trattamento delle otiti acute recidivanti e dell’otite effusiva. L'intervento viene condotto in anestesia generale e solitamente la degenza del bambino in ospedale dura poche ore.
Pagina a cura del Dr. Gianni Gitti